
Il versante più settentrionale dell’Etna, che si snoda da Linguaglossa fino a Piano Provenzana, rappresenta una delle salite più impegnative e affascinanti per gli appassionati di ciclismo. Con i suoi 18 chilometri di lunghezza, questa ascesa si caratterizza per una pendenza media compresa tra il 6% e il 7%, ma è nel finale che la sfida si fa davvero dura: gli ultimi 3.000 metri presentano pendenze costantemente superiori al 10%, riservando una prova da scalatori veri, paragonabile alle classiche salite alpine.
Lasciato il centro abitato di Linguaglossa, il percorso si apre con un lungo rettilineo al 5%, seguito da rampe più dolci e tornanti ampi che permettono di prendere confidenza con la salita. Man mano che si guadagna quota, il paesaggio si trasforma, avvolgendo il ciclista in una cornice di boschi rigogliosi composti da conifere, larici, abeti e pini, che accompagnano fino al decimo chilometro.
Tra il quattordicesimo e il quindicesimo chilometro la strada si fa più dolce, offrendo un breve respiro prima di rivelare uno scenario spettacolare: la colata lavica del 2002, che ha profondamente modificato i contorni della stazione sciistica di Piano Provenzana. Da qui in avanti, la strada si impenna nuovamente, con pendenze quasi sempre superiori al 10%, mentre si snoda tra le formazioni di basalto raffreddato, fino a raggiungere la quota di 1.805 metri nel piazzale di Piano Provenzana, la stazione sciistica più frequentata del comprensorio etneo.
Questa salita non è solo una sfida per gli amatori, ma ha anche un posto di rilievo nella storia del ciclismo professionistico. Nel 2011, il Giro d’Italia ha affrontato proprio questo versante prima di scendere verso sud e puntare al Rifugio Sapienza. La tappa fu vinta da Alberto Contador, poi squalificato per positività al clenbuterolo, con la vittoria che passò così al colombiano José Rujano, che chiuse la corsa al sesto posto nella classifica generale. Il successo finale di quel Giro andò a Michele Scarponi.
L’Etna, simbolo indiscusso della Sicilia e vulcano più alto d’Italia, rappresenta una meta ambita per i cicloturisti desiderosi di mettersi alla prova su salite di grande spessore tecnico e paesaggistico. Paolo Alberati, ex professionista e siciliano d’adozione, conosce a fondo queste strade e ha suggerito, in collaborazione con la Gazzetta dello Sport, diversi itinerari per affrontare il vulcano. Tra questi, il percorso da Linguaglossa a Piano Provenzana si distingue come il sesto di sette proposti, dedicato ai Salvaciclisti, un’iniziativa volta a proteggere i corridori dai pericoli della strada.
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